Nel momento del bisogno…

Forse avrai fatto qualche corso di sopravvivenza nella tua vita, e forse ti avranno spiegato le tecniche per occultare gli scarti del cibo, della digestione e quant’altro possa avere un odore per noi magari sgradevole, ma per chi ci sta cercando potrebbe essere un ottimo strumento per  capire quanto tempo prima siamo passati di la e cosa abbiamo fatto, addirittura le nostre condizioni di salute.

Si perché devi sapere che quando “scappi”, nel contesto militare, c’è sempre qualcuno che ti insegue, e spesso non è proprio amichevole.

Hai mai sentito parlare di S.E.R.E.?

E’ un acronimo americano che sta per: Survival-Evasion-Resistance-Escape e comprende tutto il ciclo di addestramento che alcuni specialisti devono ricevere e superare per poter condurre un certo tipo di operazioni.

La prima parte di questo iter prevede l’addestramento alla sopravvivenza che in questo caso è quella di stampo militare, non naturalistica: ci sono delle differenze sostanziali tra queste due, chiamiamole così, filosofie.

La differenza più importante è quella che riguarda la condizione del sopravvissuto: nel survival militare, il soggetto si deve nascondere da qualcuno e sopravvivere, mentre in quello naturalistico bisogna sopravvivere e fare di tutto per farsi trovare dai soccorsi.

Uno strumento estremamente interessante che differenzia l’equipaggiamento previsto dalle due filosofie è la wag-bag.

Tutti abbiamo delle esigenze corporali: nell’addestramento di base ti insegnano a scavare la tipica buchetta per fare i tuoi bisogni ed a ricoprirla con attenzione e “cura del dettaglio”; nelle fasi avanzate dell’addestramento magari potresti non avere il tempo di tenere a mente tutti i particolari del caso, e quindi sono state introdotte queste sacchette di plastica resistentissime e trattate chimicamente, che una volta riempite non lasciano uscire gli odori, i quali sono il tuo punto debole principale in una situazione critica: chi ti cerca facilmente sarà dotato di cani da ricerca e questi sono in grado di fiutarti da chilometri di distanza.

Come forse ricorderai, in un precedente articolo avevo citato le wag-bag: ecco dunque svelato il motivo per cui ti ho detto di inserirle nel tuo kit di sopravvivenza.

Puoi anche non metterle se ti trovi in addestramento, tra l’altro non sono nemmeno così facili da trovare e non tutti gli eserciti le danno in dotazione, però è una buona abitudine averle, e metterne almeno una quando aggiorni il kit ti fa acquisire l’automatismo che ti ricorderà di prenderle quando dovrai preparare un kit che serva in una vera operazione che possa prevedere situazioni spiacevoli.

Non sottovalutare mai questi aspetti, e non fare come certi personaggi che nei blog di avventura italiani dicono baldanzosi che “in Italia è più facile trovare un’osteria in montagna che perdersi”: la realtà è diversa e dice un’altra cosa.

Basta poco per sviluppare la mentalità giusta per far fronte ad eventi che non ci saremmo mai aspettati di vivere. E per mettersi in sicurezza.